Una Teen Mom con un figlio appassionato di Piero Angela

La Storia di Dana: una Teen Mom alle prese con un figlio appassionato di Piero Angela

Consigli per giovani mamme impaurite

Dana ha gli occhi color nocciola e, quando li incontri, è probabile che tu ne riceva in omaggio un altro paio, sempre nocciola solo più piccoli: sono gli occhi di Giulio.
Dana è dal 1991 che vive sul mare e chiede ai suoi genitori il motivo del suo nome: l’hanno trovato in un libro, forse tra i titoli di coda di un film, qualche volta tra gli attori di uno spettacolo teatrale. Nonostante tutto le certezze di Dana sono tante ma la più grande, quella più
Le passioni di Dana sono tante, ma l’amore incondizionato, quello vero, lo prova solo per quel paio di occhi citati sopra: Giulio, il suo bambino, messo al mondo all’ultimo anno di liceo, a 18 anni.
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Abbiamo intervistato Dana per raccontare la sua storia, con quella leggerezza e ironia tipica degli ultimi anni scolastici, dove si sogna l’indipendenza e dove non ci si aspetta di diventare campionesse in cambio dei pannolini e bartender di biberon, sperando di essere utili e di strappare un sorriso a tutte le Baby-Mamme e non.
– Raccontaci IL momento, com’è stato scoprire di essere incinta? Quando l’hai scoperto?
Avevo un ciclo puntualissimo, non potevo sbagliarmi. Con 24 ore di ritardo ho deciso di fare il mio primo test – in seguito ne avrei fatti due o forse tre, di conferma. Non c’erano dubbi, la linea era netta e decisa. Io lo ero meno, però. Avevo 18 anni, ne avrei compiuti 19 dopo qualche mese, ed ero intrappolata in una relazione dalla quale sarei dovuta scappare da molto tempo. Dopo qualche giorno avrei dovuto sostenere la prima prova dell’esame di stato, e non avevo la più pallida idea di cosa avrei detto ai miei genitori, ero terrorizzata dal loro giudizio.

– In un’ epoca di Reality Show sulle Teen Moms abbiamo una visione distorta dell’essere giovani madri. Cosa vuol dire, per te, essere diventata mamma così “presto”?

La televisione è in grado di deformare ogni tipo di storia. Per quanto mi riguarda essere diventata madre ha significato scendere a tanti compromessi e mutare radicalmente il mio modo di essere. È come se ogni cosa avesse un nuovo e grande significato. Ogni mattina, quando la sveglia suona alle sette, ed io inizio a stirare i vestiti che Giulio dovrà indossare per la scuola materna – sì, sono una di quelle madri che stira solo quando è strettamente necessario – penso a come tutto, ora, nella giornata, abbia un posto. Le carezze hanno un posto, i giocattoli ne hanno un altro, gli amici, il pranzo e la merenda, il mare, il bagno e la crema idratante per bambini, tutto ha una collocazione ben precisa, tutto ha un ritmo, tutto è consequenziale. Non esiste nessun fuori programma. I bambini hanno bisogno di una grandissima stabilità, questa è una cosa che ho capito fin da subito, e i loro ritmi vanno assecondati e rispettati. La mia vita è cambiata in funzione di Giulio, ed io sono cresciuta tanto. In televisione, invece, tutto sembra amplificato. L’amore, l’odio, i litigi, i sacrifici. Ma si tratta di semplice audience, mentre nella vita reale nessuno sarà dietro uno schermo ad applaudirti.

– Cosa hai provato la prima volta che hai visto tuo figlio?

Quando lo vidi per la prima volta pensai soltanto alla sua unicità, e a quella vita meravigliosa ed intricata che pian piano sarebbe riuscito a cucire come un maglione che lentamente nasce da un gomitolo di lana. So che gli ho trasmesso l’amore per la lettura, e tanta, maledetta, sensibilità. Ma non esiste nulla che cambierei in lui. È testardo, determinato, estremamente spiritoso, ma anche tanto timido. Ricordo che dopo dieci ore di travaglio, quando lo vidi, iniziai a gridare, Ce l’abbiamo fatta, amore, ce l’abbiamo fatta. Mi sembrava di aver scalato la montagna più alta del mondo insieme a lui. Ed ero così affamata che iniziai a mangiare chili di pizza con i funghi – ne era avanzata tanta dalla sera prima.

– Com’è stata la reazione delle tue amiche della tua età al saperti incinta? E’ cambiato qualcosa con loro?

La mia famiglia ha fatto davvero tanta fatica a metabolizzare tutto. Probabilmente avevano paura che da sola non sarei riuscita ad affrontare tutto questo, perché sapevano che il padre naturale di Giulio sarebbe stato presto risucchiato da una tromba d’aria. I miei rapporti di amicizia, invece, sono stati in un certo senso ridefiniti. Le persone davvero valide sono quelle che ancora oggi sono al mio fianco. Ma tante altre sono sparite – risucchiate anche quelle dalla tromba d’aria, credo.

– Cinque consigli per le future Teen Mom:

  • Al mare indossate sempre dei costumi comodi e ben saldi. Lasciate perdere i costumi a triangolo – i bambini adorano giocarci come se fossero tendine – e i laccetti li slacciano in una frazione di secondo. Oppure optate per la spiaggia nudista.
  • Nei primi mesi il vostro mantra dovrà essere, Dormo quando c’è da dormire. Dopo una lunga notte in bianco, probabilmente vostro figlio si addormenterà la mattina successiva, proprio per l’orario di visita di vostra suocera. Fingete di non essere in casa, il sonno è denaro.
  • Entrate in modalità orecchie da mercante quando persone il cui obiettivo nella vita è riuscire a tornare a casa dopo la discoteca senza rigare la macchina di papà inizieranno ad impartire consigli su come diventare una mamma perfetta. Alla domanda, Ma vuoi anche tu un bambino?, risponderanno categoricamente di no. Dunque spiegherete che in questo caso possono continuare a discutere di cocktails.
  • Non sentitevi in colpa, questa è la regola. Avete bisogno del parrucchiere? Prenotatelo. Volete uscire dopo cena per bere un bicchiere di vino con una amica? Fatelo. Sentite la necessità di iniziare la Bikini Body Guide facendovi scattare le fotografie del prima e del dopo da vostro figlio? Consegnategli lo smartphone.
  • L’ultimo consiglio è un dovere. Dovete cercare di essere felici, e rimanerlo per la maggior parte del tempo. Credo si tratti del miglior insegnamento per il vostro bambino.

– Quali sono miti da sfatare sulle “Teen Moms”?

Non siamo solo mamme, ma anche donne. Non divoriamo uomini, e non cerchiamo necessariamente un padre per nostro figlio. Non viviamo soltanto tra pannolini e pipì, e non abbiamo perso alcuna facoltà mentale.

– Parlami di Giulio

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Giulio, all’inizio, voleva fare il calciatore. Per fortuna ci sono i miei due fratelli che gli hanno insegnato cos’è un fuorigioco. Da qualche mese, però, ha deciso di voler diventare un fioraio. E quando non raccoglie fiori, ama guardare documentari. Quelli per bambini, però, lo annoiano. Quindi siamo costantemente in modalità Piero Angela. Giulio usa parole estremamente sofisticate, e sì, coniuga benissimo i verbi. Ma quando si trova in situazioni imbarazzanti – quelle in cui gente appena conosciuta gli si accalca intorno cercando di palpargli le guance mentre emette suoni strani e lo chiama fagiolino o bruschettina – diventa muto. Lui dice che così lo lasciano stare, e non ha mica tutti i torti. Io per educazione e civiltà non posso adottare la stessa tecnica, ma son più le volte in cui vorrei imitarlo, che quelle in cui desidererei cambiarlo. I bambini sono come delle grandissime scatole magiche dentro cui trovi un senso alle piccole e alle grandi cose. E la cosa più bella è che il senso che riesci a trovare è libero da qualsiasi contaminazione. Dentro quella scatola, poi, ci sono chili di creatività – un’arma invincibile che da adulti spesso dimentichiamo. E soprattutto dosi infinite di amore incondizionato.
… Ed è ascoltando persone come Dana che capisci che, in fondo, dai bambini si può soltanto imparare.
E alle persone che le dicono “Ti sei persa tante cose“, lei risponde che fare un figlio prima dell’esame di maturità è di gran lunga la cosa più avventurosa che si possa fare!

The Pretty Wild: spremute d’arancia in bicchieri di cristallo

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Chi non riconosce la citazione del titolo è, probabilmente, troppo vecchio o troppo giovane per i nostri gusti. La prima persona che ho scelto di intervistare, infatti, l’ho scovata facendo ricerche su quella povera manciata di anni che tutti snobbano, i meravigliosi Nineties.

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Mary è l’autrice di The Pretty Wild, blog multiargomento tutto rosa sbrilluccicoso con una passione sfrenata per gli anni ’90 e tutto il fantastico trash che ne concerne.
Tra i suoi articoli spiccano titoli come “Il diario di Fiorello“, “Il plaid di Beverly Hills 90210” o “Il tributo a Bayside School nell’ultima puntata di Dancing with the stars” insomma, mica pizza e fichi.

In questo periodo siamo pieni di pseudo Hippie da Coachella e da Wannabe Great Gatsby che ci siamo dimenticati del decennio che ha cresciuto tutti noi attuali ventenni. Il decennio del Babybell, della fabbrica dei mostri e delle fettine panate, suvvia.

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Vi lascio con l’intervista a quella che penso sia la più grande blogger ed esperta italiana in fatto di anni ’90, collezionatrice folle di gadget targati 90210: The Pretty Wild!

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– Ciao, chi sei?
Sono Mary Tribbiani ho 25 anni e un casino di interessi!

– Raccontami un po’ del tuo blog: quando lo hai aperto? Di cosa parla?
Il mio blog nasce nel 2009 con un titolo diverso ‘Single & Sbronza‘, inizialmente scrivevo soprattutto pensieri e riflessioni su vita, amore e relazioni, poi l’ho usato un po’ come diario personale raccontando di me e delle trasferte per seguire le band preferite in tour… Da un anno e mezzo invece ha preso una piega leggermente diversa, mi piaceva l’idea di renderlo un po’ una bibbia rosa per ragazzacce e inoltre ho cambiato il titolo perché forse quel nome un po’ forte limitava poi la vera natura del blog.

– Quali sono i pro e i contro di aprire un blog? Cosa ti sta regalando emotivamente e professionalmente?
I pro sono tantissimi! Con un articolo riesci a comunicare a più persone sparse in giro per il mondo, condividi le tue ricerche e le metti a disposizione degli utenti così da poter consigliare e ispirare chi ti legge. Grazie al blog ho conosciuto così tante persone, ragazze adorabili! Ovviamente di contro ce ne sono eccome! Il commento negativo spunta sempre oppure ci sono volte in cui lavoro su un pezzo per un intero pomeriggio poi lo pubblico e magari mi becco un commento di una persona che invece me lo smonta in due parole. Però che ci vuoi fare? Sempre meglio un commento negativo che l’indifferenza, no? Un altro aspetto negativo è che tutti sanno i cazzi tuoi – ed è anche per questo che col tempo ho raccontato sempre meno della mia vita privata – negli ultimi anni sono venuti un po’ tutti a conoscenza del mio blog e si fanno i cazzi miei bellamente senza nemmeno dirmelo quando li incontro dal vivo.

– Ho scelto di intervistarti per la tua curiosa ossessione per gli anni ’90: siamo pieni di “amanti di decenni” dagli anni ’20 agli ’80 ma, lasciamelo dire, gli anni ’90 non se li caca proprio nessuno! Come mai questa scelta originale e controcorrente?
Ahahahah ti adoro! Ma sai che invece non è vero? Oramai sono tutti fissati con gli anni novanta! Però sono stata una delle prime, non è per spocchia ma è così, era infatti il febbraio del 2012 quando mi è partita la fissa per gli anni ’90! Tutto è nato cominciando un rewatch di Beverly Hills 90210, da lì in poi mi sono laureata in cose anni novanta! Però hai ragione, fino a qualche anno fa si parlava ancora e solo degli anni ottanta. Oramai avevano già trattato tutti gli aspetti, le mode e i trend dell’epoca, perciò quando ho cominciato a scrivere articoli sugli anni ’90 era una novità per il lettore ed era (ma anche tutt’ora) difficile per me recuperare informazioni e foto online. Quindi sì, inizialmente ero anche spinta dall’andare controcorrente, ma la verità è che gli anni novanta son passati troppo inosservati dalle persone perché ancora innamorate dei ’70 e ’80. Quando cominci poi a riscoprirli ti capita di apprezzare così tante cose…

– Anche io ho vissuto tutti gli anni ’90: ho infatti moltissimi ricordi legati a quel periodo, dalle Spice Girls alle manine appiccicose nelle patatine. Quali sono i tuoi?
Oddio troppi! Se mi dici anni novanta io ti dico subito Beverly Hills 90210, “Please don’t go” di Non è la rai, il Karaoke di Fiorello, il walkman con la cassetta del Festivalbar, le bancarelle che vendevano foto/bandiere/spille/portafogli/magliette, la Leomania post Titanic!!

– Fammi una lista delle 10 cose più belle e delle 10 cose più orripilanti di quegli anni!

Love:

  • Zack Morris di Bayside School
  • Le vacanze dell’epoca con tanto di amore estivo sulle note di All that she wants
  • Dylan e Brenda
  • I vestiti neri di ciniglia
  • I palinsesti televisivi (telefilm e cartoni DA PAURA)
  • Vacanze di Natale ’95 con Luke Perry che fa l’entrata trionfale a rallenty sulle note di “No more I love you”
  • I giornali per ragazze con copertine adesive, poster e tante sorprese in omaggio
  • I gadgets di film e telefilm – chi mi legge sa che colleziono diari, quaderni, libri di Beverly Hills 90210 e non solo – ecco all’epoca secondo me facevano gadgets stupendi! Per ogni personaggio televisivo di tendenza o telefilm facevano addirittura un intero corredo scolastico! Coperte, bandiere, tazze, oggetti da scrivania.. oggi invece collezioni del genere non ne fanno per i telefilm del momento o almeno non arrivano in Italia e quindi si è costretti ad acquistare via Ebay!
  • I cataloghi di Carnaby Street (troppo fighi!)
  • I telefilm francesi trasmessi su Italia

Hate:

  • La riga a zig zag ai capelli
  • I torciglioni ai capelli
  • I trucchi glitter in gel
  • L’acconciatura con le punte insù
  • I gilet fantasia divano o tappeto che indossava Andrea di Beverly Hills 90210
  • L’uso eccessivo del gel ai capelli
  • Le ragazze adolescenti con i codini a causa di Emma delle Spice
  • I capelli di Nick Carter
  • Il cappello alla pescatora
  • Gianni Boncompagni super creepy alla regia di Non è la Rai

– Qual’è stato il film che più ti ha segnato di quegli anni? E la musica?

Troppo difficile citarne uno solo! Dei film assolutamente ‘Harry ti presento Sally‘, ‘Giovani, carini e disoccupati‘ e ‘Le nozze di Muriel‘.
Per quanto riguarda la musica cito i pezzi che più ascolto quando voglio calarmi nel mood anni ’90:

All that she wants – Ace of base’
‘Puoi e Finalmente tu – Fiorello’
‘Come mai e Sei un mito – 883’

‘Always – Bon Jovi’
‘Sweet Harmony – Beloved’
‘Losing my religion – REM’
‘Over my shoulder – Mike + the Mechanics’
‘Lemon tree – Fools Garden’
‘The Rhythm of the night – Corona’

– Quali sono gli altri argomenti di cui parla il tuo blog? Quali sono i tuoi prossimi progetti?

Scrivo di single e relazioni prendendo spunto dai discorsi che faccio con amiche o le mie riflessioni, poi scrivo di moda trattando lo stile dei personaggi televisivi e non che più mi piacciono e infine come sempre scrivo di film, telefilm e canzoni che amo. Nell’ultimo anno ho scritto molti articoli sul mondo del fitness, diete e piani di allenamento. In pratica scrivo un po’ di tutto cercando sempre di proporre contenuti interessanti e talvolta utili a chi legge.  Ho molti progetti a livello personale, mi piacerebbe trovare il mio posto nel mondo, trasferirmi, viaggiare, conoscere. Per quanto riguarda il blog non so, in passato ho fatto anche video su YouTube ma oggi non saprei.. non faccio più progetti sul blog anche perché mi capitano belle proposte e collaborazioni proprio quando meno me l’aspetto! Detto questo grazie mille per l’intervista, mi sono divertita un sacco a rispondere e  W gli anni ’90!!

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Il #Foodporn secondo Singerfood

Definizione di Food Porn: «è la presentazione visuale di un atto gastronomico (preparazione, presentazione o consumo di cibo) studiata per amplificare a dismisura il desiderio attraverso la manipolazione dell’immagine o del suo contenuto calorico, fino alla glorificazione dell’oggetto-cibo come sostituto di un atto sessuale». Insomma, è quella tecnica di perversione del cibo che utilizza le strategie pornografiche per stimolare la nostra curiosità ed il piacere orgasmico.

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Purtroppo per noi non è tutto oro quel che luccica: viviamo infatti in un mondo in bilico tra foodporn veri e propri e foodporn ingannevoli: questi ultimi sono decisamente antipatici, sono quelli che facevano di molto arrabbiare il protagonista di QUESTO film ed è quello che differenzia le due immagini sottostanti:

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Per nostra fortuna al mondo esiste ancora gente che promette e che mantiene; ecco a voi il vero, meraviglioso, artistico Foodporn con la “effe” maiuscola:

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Guarda qui la ricetta

La foto qui sopra è tratta dal blog Singerfood di Pietro e Francesca: ecco cosa succede quando una meravigliosa coppia pugliese decide di tramandare ai posteri tutto il sapere culinario della loro terra ed oltre condendolo con dell’ottima musica.
Gli antichi pregiudizi sulla donna-massaia-che-sta-in-cucina in questo blog non esistono, anzi: lui cucina, lei fotografa, condivide e magna. Finalmente! Scherzi a parte, il team Singerfood ha trovato un equilibrio che poche coppie possono vantare di avere: condividere cucina on e off line senza tirarsi addosso le padelle.

“Love is: aspettare che la tua dolce metà faccia un book fotografico alla carbonara
e mangiarsela fredda”

Seguiteli sul loro blog e su Facebook, ecco a voi l’intervista:

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Vignetta di Kartun

Come e quando è nato Singerfood?

Il blog è nato come naturale evoluzione di una passione che condividiamo da sempre insieme, amiamo mangiar bene, ricercare le materie prime e scoprire nuovi vini o birre per accompagnare i pasti. Il web ci è apparso, fin dall’inizio, il canale di comunicazione più efficace e semplice da gestire. Era l’inizio del 2011.

Condividi il lavoro con il tuo ragazzo Pietro: chi è più “Singer” e chi è più “Food”?


Lui è prevalentemente la parte Singer ed anche Food, nel senso che canta ed è un appassionato di musica, di qualsiasi genere e prepara tutti i piatti che si possono trovare nel blog; a me la musica piace ascoltarla (non canto soprattutto per rispetto del prossimo considerata la mia pessima voce) ed amo mangiare, perfetta compensazione.

Dov’è nata la voglia di mescolare cibo e musica?

Sono le nostre passioni, abbiamo semplicemente deciso di raccontarle.

Qual è il tipo di musica migliore durante la preparazione di un piatto?

Nella nostra cucina prediligiamo il rock melodico mentre cuciniamo e mangiamo, ovviamente non ci sono musiche migliori, è come sempre questione di gusti personali.


E’ facile dividere lavoro e cucina on e off line con il proprio partner?

Direi proprio di sì, non continueremmo a sceglierci quotidianamente da ormai tanti anni .

Mai una litigata?

Gli scontri, per lo più bizzarri, ci sono quando lui ha impiattato e deve aspettare necessariamente che io finisca di scattare le foto prima di poter iniziare a mangiare, il triste destino dei pranzi del foodblogger.

Qual è la cosa più bella che vi è successa da quando avete aperto il vostro blog?

Sicuramente le tante persone che sono diventate amiche e parte della nostra famiglia milanese, che abbiamo avuto modo di conoscere e con cui condividiamo piatti, idee e progetti.

E la più stramba?

Nel mondo del food & wine è tutto naturalmente strambo, ma in accezione positiva, con un calice di buon vino in mano da sorseggiare di cose strampalate se ne ascoltano parecchie.

Quali sono i progetti per il vostro futuro?


Più che progetti al momento la cosa più importante che ci auguriamo è che non venga mai meno l’entusiasmo e la felicità di alimentare il blog, di condividere ricette, pensieri e foto. Ci siamo divertiti fin dal primo giorno e vorremmo continuasse ad essere così.

Nei vostri social e nel vostro blog appare una vostra versione “cartoon”, chi è il disegnatore e come è nata la collaborazione?


Non è una collaborazione, il fumettista è parte della nostra vita, si chiama Carmelo Garofalo aka Kartun, è nostro carissimo amico d’infanzia, c’è sempre stato e un giorno ci ha fatto il regalo più bello che potessimo immaginare…ha iniziato a disegnarci, a farci ridere di gusto di noi stessi e delle nostre manie, lui che ci conosce bene e che ha uno spirito d’osservazione particolarmente acuto.

Che consigli daresti ad un giovane appassionato di cucina che vuole aprire il suo primo food blog?

Di farlo, di non rimandare, di iniziare a scrivere per il piacere di raccontare senza aspettarsi nulla. Se si apre un blog con un piano editoriale e la chiara volontà che diventi un lavoro sarà difficile vivere serenamente, la rete sa essere tanto generosa quanto spietata.

Una vita con i piedi ben lontani dal pavimento

Mi chiamo Olivia ma credo che in pochi mi conoscano con il mio nome vero . I miei genitori , già da quando ero in pancia , mi chiamavano Holly e ancora oggi io mi presento agli altri così.
Il nome Olivia in realtà non sarebbe neanche brutto se non fosse che lo associo immediatamente a quando mia mamma incazzata lo urlava seguito da un ” vieni immediatamente qui“. Il mio soprannome ormai da tanti anni è Cooper per via della macchina , anche se forse mini mi si addiceva di più ( visto la mia altezza ).Sono nata e cresciuta in una ridente cittadina toscana e trasferita da quasi due anni a Venezia per gli studi (frequento arti multimediali allo IUAV) . Ho 21 anni , tra pochissimo , ma ho la fantasia e la curiosità di una bimba di 4 e la voglia di raggiungere i propri obiettivi di una neo laureata !
Ho sempre amato viaggiare , questa è sicuramente una delle mie più grandi passioni, credo che questo sia dovuto dal fatto che ho “preso” il primo aereo a 20 giorni dalla mia nascita e da quel momento non l’ho più abbandonato. Tra le mille emozioni che mi fa provare il “volare” sicuramente quella che preferisco è quel senso di sospensione nel vuoto e questo lo si nota anche nella vita di tutti i giorni , ad esempio quando sono semplicemente seduta su una sedia tiro sempre su le gambe per non aver contatto con il terreno oppure preferisco di gran lunga gli appartamenti all’ultimo piano anziché al primo.
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(…) Fin da piccola chiedevo a mia mamma di farmi fare le foto con la sua macchina fotografica , allora c’erano i rullini ovviamente , e lei storceva un po’ il naso per paura che sprecassi un rullino facendo foto brutte o comunque foto che ci si aspettano da una bambina di 5/6 anni . Una volta , in vacanza a Siena , mi ricordo che ancora una volta le chiesi di farmi fare le foto al paesaggio e lei contrita mi lasciò la macchinetta dicendomi di farne soltanto una e così feci. Quando sviluppammo poi il rullino si accorse che una delle poche foto belle era proprio la mia e da li me le fece fare solo a me.
Io e la fotografia ci siamo scelte. Ormai la mia macchinetta è un prolungamento dei miei arti anzi è il mio sesto senso. Mi rendo conto di riuscire ad esprimere le mie emozioni o ciò che voglio trasmettere più facilmente con uno scatto che attraverso le parole. La fotografia ti dà la possibilità di raccogliere un determinato attimo della tua vita , un qualcosa che diventerà poi un ricordo , l’immagine che il tuo occhio sta catturando in quel millesimo di secondo e se non è questo un potere …
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Nel corso degli anni ho cercato di capire quale fosse la mia strada e dopo svariati tentativi ho scelto la fotografia di moda e la ritrattistica perché mi danno maggior soddisfazione e in più si uniscono ad un altro mio interesse ovvero la moda.
Ovviamente tutto ciò che ho imparato fino ad ora l’ho imparato per lo più da autodidatta facendo scatti di prova , sfogliando riviste , informandomi sui fotografi del passato e del presente , insomma entrando a capofitto nel mondo della fotografia.
Dopo essermi esercitata e aver imparato le basi ho iniziato a condividere le mie foto su qualche social per pura curiosità di sapere cosa ne pensasse la gente. Il riscontro è stato subito positivo tanto che ho continuato a condividerli per lo più su Instagram per avere anche consigli su cosa migliorare o per sapere dove avessi sbagliato.
Questo continuò per qualche anno fino a quando pochissimo tempo fa ho deciso di aprire una pagina Facebook così da raccogliere le mie foto , avere un pubblico più vasto che potesse aiutarmi a crescere e soprattutto in modo da scindere gli scatti della mia vita personale con le foto che faccio per esercitarmi ed imparare.
Così dal 30 maggio di quest’anno è nata la mia pagina “Holly Cooper Photographer” . Purtroppo sapevo a cosa sarei andata incontro ad usare il termine photographer , d’altronde so benissimo di non esserlo e sinceramente sono la prima a non definirmi così ma questo nome è stato per pura e semplice comodità e non per presunzione.
In tutti casi adesso che ho aperto questa pagina mi saltano in testa idee su idee che non vedo l’ora di realizzare e spero poi di poter crescere sempre di più.

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“E se quando invecchi ti stufi?”

Storia di una romana tatuata emigrata nella nebbia

“Wow, ma quanti tatuaggi hai? Che bello questo, e questo cosa vuol dire? E se quando invecchi ti stufi?”

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Credo che questa, negli ultimi anni, sia la domanda che mi sia sentita fare di più al mondo.

Sono Francesca, amo il mio nome ma odio sentirmi chiamare così –forse segnata dai mille rimproveri di mia madre quando ero un disastro a scuola-, ragion per cui autorizzo il mondo intero a chiamarmi Fra.
Ho 25 anni e mi sento molto vecchia a scriverlo e sono nata nella Città Eterna, ma i miei genitori sono originari dell’isola più bella del mondo che non è solo mafia e cannoli, la Sicilia.
Oltre ad amare il mio nome, amo la mia città.
Sono profondamente legata alle mie origini terrone e a Roma, che benchè se ne dica è la città più bella del mondo, ma nonostante ciò sono stata costretta da cause di forza maggiore a trasferirmi nella grigia Milano per motivi di studio. E ora, mi ricollego alla mia premessa. Non ho mai voluto contare le macchie d’inchiostro sparpagliate sul mio corpo non solo per la storia del “Ah,sono pari devi farne un altro per arrivare a esser dispari altrimenti porta male” ma proprio perché per me non contano i numeri, ma i momenti in cui li ho fatti e il loro significato –spesso non svelato-. Ebbene, alla fine lasciando fare agli altri lo sporco lavoro ho scoperto –se non ricordo male– di averne quindici. Quando mi viene chiesto quale sia il mio preferito tra tutti, la scelta è parecchio ardua dato che stravedo per ognuno di loro ma senza ombra di dubbio, l’ultimo capolavoro dipinto sulla mia pelle è il vincitore assoluto, quello che potrebbe stappare la bottiglia di spumante sul podio.

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Dopo la bellezza di 4 anni, un po’ per motivi economici, un po’ per esser certa al 100% di quello che volevo fare, mi sono finalmente decisa a mettere la mia gamba sotto i ferri e cosciente di soffrire come se non ci fosse un domani, racconto la mia storia a uno dei tatuatori più bravi e carini che al mondo. “Questo tatuaggio per me, rappresenta la mia ragione di vita, la mia passione, quello che vorrò fare per sempre. Per me la moda e tutto ciò che la circonda, è un mondo fatato. Certo, ormai per metà composto di merda dato come viene ritratto e come effettivamente è, ma pur sempre fatato.” E qui posso continuare la descrizione della mia vita. La decisione di muovermi dalla Capitale a “C’avete solo la nebbia” è stata molto dura e tormentata ma per seguire il mio sogno, non solo ne valeva la pena ma era necessario e doveroso. Una delle esperienze più belle e devastanti della mia vita, che sicuramente rifarei altre 1000 volte ma con molta più testardaggine, molta più grinta e soprattutto molta più sicurezza. L’emozione che ti da guardare i tuoi capi sfilare, anche se solo per la scuola, giuro, non posso descrivervela. E’ un misto di gioia, amore, devozione, passione che mixati insieme creano un pianto infinito mentre sorseggi un po’ di spumante nel backstage con i tuoi compagni condividendo la stessa emozione.

Ecco, questa sono io. Forse bipolare sì, ma pur sempre me stessa.
Mi sento di darvi nell’umiltà più assoluta un consiglio da chi come me ha fatto un’esperienza simile. Osate sempre, fregatevene del giudizio degli altri, abbiate un minimo di cervello per capire quando state esagerando o meno, rimanete con i piedi per terra ma siate determinati e, semmai qualcun altro i piedi ve li volesse mettere in testa, voi piantateglieli dritti dritti nel culo.

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MI HANNO DETTO ANTICRISTO PER UN BISCOTTO A FORMA DI BAMBOLINA VOODOO

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Nasco come segretaria di studio notarile, perchè ho fatto quel lavoro per un po’ di anni, dividendomi tra Torino prima e Bologna poi.

Per varie vicissitudini personali, sono poi rientrata nuovamente a Torino e cercando lavoro ho trovato impiego in un famoso call center italiano nel quale ho lavorato per 3 anni. La crisi purtroppo si è fatta sentire anche li, e quindi tanti son stati i licenziamenti ed i non rinnovi di contratto. Tra questi, io. Essendo di nuovo sul “mercato del lavoro” alla veneranda età di 30 anni (in Italia a questa età si è già “vecchi” per alcuni lavori) ho dovuto fermarmi un attimo e pensare in modo serio a quale sarebbe stato il futuro che mi aspettava da li in poi. Di stare dietro ad una scrivania non ne avevo più voglia, di stare attaccata ad un telefono neanche, quindi mi sono chiesta: “Cosa  mi  piacerebbe fare nella vita?”. E la risposta è stata molto semplice. Volevo cucinare. Volevo sporcarmi le mani, ma sul serio. Volevo indossare una divisa da chef e cercare di mantenermi facendo questo lavoro, che per me è sempre stato solo passione. Non avendo un background di studi adatti, sono state un po’ le porte che mi sono vista chiudere davanti, perchè purtroppo la base di studi, in Italia, per essere un cuoco professionista è il più delle volte obbligatoria.

Ho deciso di tentare la strada “estero”, di trasferirmi a Londra perchè su vari siti internet avevo letto che anche se non si avevano studi formativi adatti, una possibilità veniva data a tutti. E così è stato.
Mi sono trasferita ed ho trovato lavoro dopo un paio di settimane in un grosso ristorante di un albergo 5 stelle di Leicester Square, lo “Spice Market”, che ha diverse sedi in tutto il mondo. Una delle più grandi soddisfazioni che ho ricevuto mentre ho lavorato li, è stata quella di preparare la mia prima lasagna in una cucina professionale, a tutti i cuochi dello staff. Saranno state almeno 50 persone da sfamare….ed io ero tutta sola, piccola piccola, in una cucina ENORME con pentole ENORMI. Pensa solo che il loro frullatore ad immersione, che ho usato per tritare i pomodori pelati per il ragù, era grande quanto un bazooka. E non scherzo!
Ma mi ricordo ancora le lacrime di gioia che ho versato dopo, finito il servizio, perchè tutti e dico tutti mi sono poi venuti a fare i complimenti. Quella è stata sicuramente una delle giornate più belle della mia vita.

Da li poi mi sono mossa e sono andata a lavorare per una piccola caffetteria ad Est di Londra, in Wapping, per poi muovermi di nuovo e spostarmi in un negozio di delicatessen italiane nel quale tuttora sto lavorando. Quindi il sogno per me è davvero diventato una realtà, se vogliamo, e mi permette di vivere in una delle città più belle del mondo ed al tempo stesso di fare il lavoro che avevo sempre sognato di fare.

Mentre ero qui a Londra, nel 2012, ho aperto il mio blog su Facebook “Angelina in cucina”, dove all’inizio postavo prettamente ricette mie o di altri blog, ma poi con il tempo si è “evoluto” ed oggi parlo di tutto un po’, cercando però sempre di stare su cose colorate ed allegre, perchè di notizie brutte ne sentiamo fin troppe tutti i giorni.

La condivisione, l’amore per la cucina e il cercare di portare le persone ad aprire un po’ la mente su altri gusti ed usi, sono lo scopo principale del mio blog.
La condivisione in primis è importantissima, perchè non trovo logico aprire un blog di cucina e poi tenersi i cosiddetti “segreti del mestiere” per se. Leggo ogni giorno ricette su internet o video su youtube dove la gente normale mette a disposizione tutto il suo sapere per le persone che li seguono, e non si fanno pregare per avere “il tocco segreto” che magari in un piatto può fare la differenza.

Per quanto riguarda l’amore per la cucina…..Amo i blog “piccoli”, non i grandi portali di ricette. Per questo molte volte quando cerco una ricetta su google, cerco di scartare i primi risultati e salto direttamente alla terza o quarta pagina, dove ci sono i blog che piacciono a me, quelli poco conosciuti o per niente. Quando trovo una ricetta che mi interessa cerco sempre di riproporla facendo conoscere in questo modo anche il blog stesso dal quale la ricetta è stata presa. I foodblogger “indipendenti” hanno molta più libertà di scatto fotografico, meno “canoni” da seguire, quindi secondo me anche molto più spontanei e non “statici”, con le foto che sembrano sempre uguali o ancora peggio photoshoppate (e si nota ad occhio nudo).

Sul fatto di “provare ad aprire la mente” non è sempre facile avvicinare la gente a nuovi sapori o combinazioni, perchè in Italia abbiamo le nostre tradizioni e….guai a chi le tocca! Però io, vivendo qui a Londra, volente o nolente, ne vedo e ne mangio di tutti i colori…e sapori! Quindi spesso mi capita di rivisitare qualche piatto italiano o magari di aggiungere qualche spezia in un piatto dove magari nessuno (o pochi coraggiosi) l’aggiungerebbero (per esempio una volta ho preparato delle polpette di carne d’agnello, cumino e curry che erano la fine del mondo) ma a me piace osare coi gusti e mischiarli insieme e devo dire che fino ad oggi di delusioni non ne ho mai avute. Le persone sono comunque curiose e e anzi, a volte mi fanno anche i complimenti perchè magari questo o quell’altro abbinamento non l’avrebbero mai azzardato.

La mia particolarità credo stia nel fatto che pur avendo la cucina come primo interesse in questo momento, non è l’unico per fortuna. Mi piacciono molte cose contemporaneamente e fatico ogni tanto a stare dietro a tutte. Ultimamente ad esempio sono tornata ad una mia vecchia passione, il montaggio di video. Prima ero solita farne solo per gli amici. Invece ora, sentendomi particolarmente ispirata dalla suo accento romano, ho preso di mira il povero Chef Rubio (che prima o poi me ne dirà quattro). Mi piace viaggiare (sono appena tornata da un viaggio a New York), ho scoperto che mi piace scrivere (ho scritto un libro di cucina) e mi piace tantissimo navigare su internet alla ricerca di cose divertenti o interessanti. Ah! In tutto questo ho anche aperto il mio sito internet, dove raccolgo tutte le ricette che mi piacciono di più.

Penso che la cosa in assoluto più assurda che mi sia mai successa è stata sentirmi dire da un gruppo di mamme furiose, durante il periodo di Halloween del 2011, che ero “l’anti Cristo”, perchè avevo postato in pagina una foto di un biscottino a forma di bambolina Voodoo con degli stuzzicadenti al posto degli spilli. Me ne hanno dette di tutti i colori, tra cui “Questi biscotti sono diseducativi per un bambino! Voi mettereste gli spilli negli occhi ad una persona??” Per fortuna poi sono intervenuti alcuni follower “normali” a dirgliene quattro, e a ricordare alle gentili signore che ad Halloween queste cose sono all’ordine del giorno.

Risultato: 25 persone bannate dalla pagina ed altrettante (almeno) allibite per quanto era successo. Se ci penso ora mi faccio una sana risata, ma quel giorno…..ho visto i sorci verdi!

Uno dei miei più grandi sogni sarebbe quello di unire la passione del viaggio insieme alla passione della cucina. Fare una serie di video di “racconti di viaggio” che fondano un po’ il format “Turisti per caso” con “Unti e Bisunti”, due delle trasmissioni che ho preferito e che preferisco in assoluto. Sarebbe bellissimo essere pagati per viaggiare in lungo ed in largo per prendere spunti su nuovi ingredienti o magari su nuovi metodi di cottura da culture diverse dalla nostra. Ed è un po’ quello che già faccio, se vogliamo, però ferma alla mia scrivania. Internet per fortuna ti permette di viaggiare virtualmente intorno al mondo e di scoprire davvero un sacco di cose, ma andare nei mercati di persona e poter annusare o toccare con mano i vari ingredienti, ma soprattutto assaggiare….è tutta un’ altra storia! Sono “solo” in attesa di sponsor, ma la valigia…quella è già pronta!

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Non mangiarmi – i vegani corrono più forte

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Il mese scorso ho deciso di cominciare a correre. Da allora sono andata a correre con costanza: ogni due giorni, per almeno un’ora al giorno. Ho perso tre chili e mezzo —un po’ ne avevo bisogno— e adesso, in quell’ora, riesco a fare quasi dieci chilometri. Com’è ovvio, tutti i miei amici, appena hanno saputo (non subito, ho cercato di mantenere un certo riserbo al riguardo all’inizio, ma sai, quando hanno cominciato a chiedere “sei dimagrita?” non ho resistito e mi è scappato che “sì, ho iniziato a correre”) si sono molto preoccupati per la mia salute. In particolare hanno preso molto a cuore la mia idratazione. Alcuni mi scrivono privatamente per domandarmi se ho bevuto abbastanza “dopo quella corsa?“. Altri commentano i tracciati delle uscite che pubblico su Facebook chiedendomi preoccupati cosa dovrò fare “per reintegrare tutti quei sali“. Altri ancora, invece, rispondono postando foto di loro sul divano che fanno zapping, o della pancia quadrata su cui appoggiano le birre da 66. Io all’inizio rispondevo con cortesia e un po’ di orgoglio: sapere che tutte queste persone tenevano così tanto alla mia idratazione mi faceva sentire importante. Poi però ho iniziato a intuire che forse tra le righe di quelle domande si nascondeva lo spettro dell’autoindulgenza. In fondo erano tutte persone che non si erano mai preoccupate per la mia salute, tanto meno della mia idratazione. Adesso che avevo iniziato a prendermi cura di me, si scoprivano fanatici dei minerali?

Chiaramente niente di tutto questo è successo e, a meno che abbiate qualche amico particolarmente volenteroso, davvero in pochi si premureranno di sincerarsi della vostra idratazione proprio quando inizierete a dedicarvi con più attenzione alla cura del vostro corpo.

Quello che è successo, però, è che ho smesso di mangiare animali. Con fatica, un po’ per volta e con la convinzione dell’inutilità politica del mio gesto (sì, amici, non credo che le mie scelte di consumo assesteranno un colpo mortale al sistema di produzione della carne, non sono così presuntuosa!), ho smesso di mangiare cose la cui produzione aveva comportato sofferenze (e sì, i pomodori li mangio anche se gli immigrati di Rosarno ci hanno sofferto, perché per loro sono già riconosciuti diritti fondamentali che qualcuno dovrebbe far rispettare). Credo che le bestie soffrano nella stessa misura in cui soffriamo noi e anche se il mio gesto è velleitario e scomposto, preferisco lavarmene le mani, di quel dolore, e andare a letto pensando che ho fatto il mio, piccolissimo, dovere. Anche se questo ridurrà il mio intake proteico (del quale, fino all’altroieri, a nessuno importava niente).

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Preoccuparsi della mia salute, o dei motivi per cui faccio quello che faccio, è un’impostura di chi, immagino, ma non mi è dato saperlo, forse non concepisce che altri possano avere dei motivi per fare quello che fanno. È il contrario della cura degli altri. Io ho scelto di non mangiare animali. Lo scelgo continuamente. Lo faccio, e sto bene.

Come quando vado a correre.

Essere vegani significa semplicemente prendersi cura degli altri. Che non è così male, vero?

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Nathalie – Non Mangiarmi (Tumblr | Facebook)

Oroscopo Sparkle Magazine III

Oroscopo per Sparkle Magazine

Ariete

Va tutto bene, finalmente. Le cose che solitamente vengono analizzate negli oroscopi intelligenti (amore-famiglia-soldi-lavoro) sono tutte a posto. Fortunella, il tuo animale guida potrebbe essere Gastone di Paperopoli. Consiglio l’acquisto di qualche gratta e vinci.


Toro

Ti abbiamo scoperta: tutta quella facciata da hipster, le maglie a quadri, i concerti indie e poi… Spotify ti ha tradito! Ma ti perdoniamo, anche a noi piace “Sorry” di Justin Bieber. Questo per consigliarti di smussare un po’ quel lato estremista del tuo carattere, si può twerkare e salvare il pianeta allo stesso tempo.

Gemelli

Viva l’amore! Più uniti di Seth e Summer nelle prime serie di O.C, più complici di Lupin e Margot, più sexy di Ryan Gosling e Eva Mendez… qual è il vostro segreto? Tutto lo zodiaco vorrebbe un amore così, vi inviamo un mazzo di fiori e aspettiamo l’invito alle nozze.

Cancro

Ma quanto sei cool? Più svelta di Vogue nel capire le tendenze, hai una schiera di followers che passano ore a spulciare il tuo profilo su Instagram. E quando alla tua peggior nemica parte per sbaglio un “like” su una tua foto di 8 mesi fa… sono soddisfazioni. Un brindisi a te, Regina George duepuntozero.

Leone

Bravo Leone, sei un campione nel risparmiare. Non torni mai a casa con shopper piene di vestiti che hai già e non offri mai l’aperitivo. Ti ritrovi un patrimonio di tutto rispetto: che ne dici di fare dei bei regali di Natale quest’anno? Ce lo devi, tutto lo zodiaco ti invidia.

Vergine

 Il vincitore del campionato francese di Scarabeo non sa il francese. Ha imparato tutte le parole a memoria senza conoscerne il significato. Nulla è impossibile, affinate la memoria con Curcuma e mandorle: imparare formule matematiche difficilissime senza saperne il significato e guadagnarsi lo stesso un 30 all’esame è lodevole.

Bilancia

 Ti consiglio il nuovo accessorio must-have per la palestra: il paraocchi. Non abbatterti, non sono davvero tutti più magri e tonici di te, è solo una tua impressione. In questi mesi di insicurezza fisica e mentale consiglio un massaggio drenante e detossinante. E se non hai i soldi per andare in una Spa, mettiti il mascara, sbatti le ciglia, e chiedilo al tuo ragazzo.


Scorpione

Cos’hanno in comune il tuo conto in banca e Britney Spears che si rasa a zero? La completa instabilità. Ruba un po’ di soldi al tuo amico del Leone, vendi qualcosa su Ebay e rinuncia all’Avocado che farà sì bene ma costa un capitale: incrociamo le dita per farti arrivare a fine mese.

Sagittario

Un Gallese, tale Liam Bennet, ha voluto creare il suo cibo perfetto unendo i suoi due alimenti preferiti. Il risultato? Una salsiccia ripiena di marmellata. Questo per farti capire che non è sempre una grande idea andare a fare shopping con mamma e fidanzato insieme nonostante tu voglia bene ad entrambi. Lo dico per evitarvi l’esaurimento nervoso.

Capricorno

 Esistono dei posti, in giro per il mondo, dove devi pagare per farti spaventare da attori vestiti da zombie. Io mi chiedo, è davvero questo che stai cercando? E’ così indispensabile? Lo so anche io che in questo periodo sei masochista, ma con quei soldi ti consiglio un paio di Jimmy Choo.


Acquario

 Gianna Nannini cantava: “Questo amore è una camera a gas”. Ti dice qualcosa? Forse è il momento di cambiare aria, aprire le finestre, sentire il vento sulla faccia. Allarme monotonia di coppia, consiglio weekend riparatore in un luogo magico che riaccenda la passione. Le stelle consigliano un salto da Intimissimi prima della partenza.

Pesci

 Ti aspetta un periodo di svolta con l’anno nuovo ma cerca di arrivare indenne alla fine del 2015, non è stato un anno facile ma oggi passeresti al primo colpo il provino per “Salvate il soldato Ryan”. Solo che non ti chiami Ryan, non ti piace il camouflage e le donne come te si salvano da sole. Complimenti!

Oroscopo Sparkle Magazine II

Oroscopo per Sparkle Magazine

Ariete

Per come ti sei comportato quest’estate assomigli molto al nuovo campione mondiale di lancio del martello che, la sera stessa della vittoria, si è sbronzato a schifo e, per tornare a casa, ha pagato il taxi con la medaglia appena vinta. Ne hai fatte di cavolate, vero? Cerca di recuperare la faccia, i ricordi e, se possibile, anche il fegato. Un rimedio contro la sbornia? Miele, limone e zenzero.


Toro

In Romania vige una strana legge: se viaggi in autobus senza biglietto ma stai leggendo un libro nessuna multa. Un inno alla cultura, insomma. Non ti viene in mente niente, caro Toro? L’ultimo libro che hai letto era del Battello a Vapore e conteneva 10 parole per ogni pagina. E’ arrivato il momento di fare (o sembrare) intellettuale: dai, che quest’anno è il boom delle montature Vintage.


Gemelli

Più indistruttibile del Nokia 3330 quest’estate te ne sono capitate di tutti i colori ma sei arrivata a Settembre sana e salva, con una carnagione color biscotto e qualche residuo di temporary tatoo in stile azteco. Come ci sei riuscita? Sei per caso la Supreme di American Horror Story? Ti meriteresti una medaglia (ma non darla in mano a nessun amico dell’Ariete).


Cancro

La gente ti adora più dei video dei gattini, anzi più dei video dei gattini che provano a fare cose da umani: brindo insieme a te per la tua meravigliosa estate fatta di cocktail di endorfine, qualche conquista amorosa soddisfacente, tanti balli, tante onde, troppi Mojito e troppa sabbia nel costume ma con un sorriso lungo come la Salerno – Reggio Calabria. Riparti a Settembre con il giusto spirito, cheers!


Leone

Selfie Stick, GoPro e scatti subacquei: tutta la tua bacheca Facebook ti odia ma a quanto pare ti sei divertita un mondo. Hai visitato posti da sogno, hai esplorato terre meravigliose e, maledetta te, avevi sempre l’outfit azzeccato. Unico consiglio per l’estate prossima: i tramonti si possono guardare anche direttamente con gli occhi, non sempre attraverso lo schermo dello smartphone.


Vergine

E’ successo in Algeria: un uomo ha sposato una donna ma, appena vista senza trucco, ha chiesto un risarcimento. Questo per sussurrarti all’orecchio che quell’intruglio tra bb cream, fondotinta e terra in spiaggia non sono stati una grande idea: il risultato è un mix tra un Oompa Loompa e il Roland Garros. Hai davvero qualcosa di così losco da nascondere? Ti consiglio una seduta di 5 minuti davanti allo specchio, secondo me sei bella anche solo con lentiggini e abbronzatura.


Bilancia

Vladimir Putin è ossessionato dalla paura di essere avvelenato: per questo motivo ha sempre con sé un assaggiatore personale che fa da cavia. Forse con il tuo stipendio non puoi permettertelo, ma se hai anche solo il sentore di non star simpatico a qualcuno, ti consiglio di annusare il tuo caffè la mattina: può darsi che qualcuno abbia casualmente scambiato il sale con lo zucchero


Scorpione

Vi siete mai chiesti perché Ariel, dopo aver perso la voce, non abbia mai scritto un post-it al principe? Bastava un “Eric attenzione che ti stai per sposà quella chiattona di Ursula”. Non ve lo siete mai chiesti? Non avevo dubbi, voi Scorpioni non ragionate mai a mente lucida: questo per farvi riflettere sulla marea di occasioni sprecate, Sirenette in un mare di indecisione.


Sagittario

Ecco la quiete prima della tempesta: goditi questi mesi di tranquillità perché la fine dell’anno sarà un tornado. Disegna più Mandala possibili, guardati in loop “Mangia, prega, ama” e segui i consigli zen di Gwyneth Paltrow così da prepararti psicologicamente al frullatore di avventure che ti aspetta. Ho un segreto per te, sta per arrivare un periodo di quelli “che racconterai ai nipotini”.


Capricorno

In un locale a Parigi, per non pagare la tassa sul vetro, servono alcolici nei biberon. Quello che ti consiglio nei prossimi mesi, caro Capricorno, è di farti furbo: trova più escamotage possibili per goderti ogni momento al 100%, anche a discapito degli altri. A volte è salutare essere un po’ scorretti, who cares, sarà il nostro piccolo segreto. Anche l’egoismo è un modo alternativo di volersi bene, ti meriti un bel biberon di vino rosso.


Acquario

Alcuni palazzi non hanno il 13° piano: passano dal 12° al 14° per pura superstizione. Io non dico di preoccuparti, caro Acquario, ma eviterei gatti neri, scale e specchi per questo mese: la sfiga è in agguato. Se consigli Sparkle Magazine a tutti i tuoi amici ti verrà recapitato a casa un mazzo di quadrifogli da un sexy Ryan Gosling vestito da lepricano, ci siamo intesi.


Pesci

Dario Argento, il maestro dell’horror, ha il terrore del buio. L’avreste mai detto? Caro Pesci, sei così bravo a non far trasparire le tue paure che forse nemmeno tu te le ricordi più. Complimenti per il coraggio e per le scelte rischiose dell’ultimo periodo: sei il giusto mix tra Bear Grylls e Donnavventura.

Oroscopo Sparkle Magazine

Oroscopo per Sparkle Magazine

Ariete

Gli eschimesi, nel loro vocabolario, non hanno una parola per dire ieri, lo sapevi? Caro Ariete, è il momento di guardare al futuro, o al massimo al presente. Continuare a girare la testa all’indietro fa venire il torcicollo e sei già malridotto dall’aria condizionata dell’ufficio. Ti aspettano grandi progressi, ma arriveranno solo a fine estate.

Toro

Ecco la metafora per la tua estate: sei come la Bibbia, nessuno l’ha mai letta per intero ma rimane il libro più rubato dalle biblioteche pubbliche. Questo per dirti che sei complicato e un pochino noioso, ma nonostante questo piaci alla gente. Ma non ti adagiare sugli allori, che potresti essere rimpiazzato da Twilight o 50 Sfumature in un batter d’occhio.

Gemelli

Vivi in funzione della doppia spunta blu di Whatsapp del tuo bello, credete fermamente di essere il più grande spettacolo dopo il Big Bang e state programmando il tatuaggio con le vostre iniziali. Viva l’Amore, ma dov’è finita la tua doppia natura? Brindiamo per la tua estate amorosa piena di ormoni e speriamo duri più del tormentone estivo di Alvaro Soler.

Cancro

Se googli la parola Cherofobia viene fuori la tua fototessera, mio Cancro. La Cherofobia è la paura dell’ allegria: questa estate non ti stai lasciando andare, cerca di capire il motivo di questo tuo blocco. Yoga, libri di autoaiuto di presunti santoni americani, una pacca sulla spalla, Netflix, vaschette di Häagen-Dazs…vai alla ricerca di cose che ti facciano dire “è tutto ok”.

Leone

Grandi novità all’orizzonte caro Leone: con “Roar” di Katy Perry nelle orecchie affronterete un viaggio importante, più mentale che fisico che vi cambierà. Come con una limetta per le unghie smusserete gli angoli più spigolosi del vostro carattere, un’estate che si riassume in un cocktail tra “Into the wild” e Vanessa Hudgens al Coachella, da hippie solitaria.

Vergine

Finalmente un po’ di calma piatta, dopo un inizio dell’anno nell’oceano tra gli squali ora ti trovi nella piscinetta gonfiabile dei Teletubbies. E’ il momento giusto per prenotare una vacanza easy, di quelle dove entri nel villaggio, ti piazzano un bracciale di plastica (infrangibile) al polso, ti nutrono e ti chiedono di giocare a bocce e di partecipare ai balli di gruppo incessantemente per una settimana.

Bilancia

Anne Hathaway, per avere una pelle perfetta, usa una crema fatta con la cacca di usignolo. Cara bilancia, chi bella vuole apparire un po’ deve soffrire. Sostituisci la cacca con la corsa, il crossfit e una Caesar Salad, così la prossima estate non ti lamenterai della pelle a buccia d’arancia.

Scorpione

Salti da un estremo all’altro in una confusione totale, al posto del bikini il tuo OOTD potrebbe essere la camicia di forza. Provi sentimenti così forti che piangi per la morte di Bambi ma anche se non trovi la farina al supermercato. Tutta questa pazzia ha fortunatamente un lato dolce della medaglia: una passione infuocata e amori travolgenti ti rendono una Rossella O’ Hara 2.0. Attenzione, Lena Dunham potrebbe rubare la tua estate per farci il copione di una nuova serie TV.

Sagittario

Ogni anno in Germania si soffocano 100 persone con delle penne. Il mio consiglio è questo, un bel repulisti di tutte le Bic che trovi in casa. Non sei tedesca, ma sei talmente fortunata in questo periodo che corri il rischio di essere ugualmente una dei 100, be safe.

Capricorno

La vita ti sorride, tutti i pianeti ti stanno facendo i famosi 92 minuti di applausi di Fantozziana memoria. Gli amici ti amano, il lavoro è light, le vacanze sono alle porte e tutti gli squat invernali hanno dato i loro frutti. Potresti fare l’influencer, ti manca solo la tua linea personale di bikini.

Acquario

Da quanto tempo non dedichi una giornata a te stessa? Le stelle consigliano agli Acquari indaffarati un bel bagno di sole, un Mojito rinforzato,  Sparkle Magazine da sfogliare e qualche selfie con duckface. Essere frivole qualche volta non vi renderà meno intelligenti, tranquille: dal giorno dopo potrete tornare a fare le equazioni di quarto grado ad occhi chiusi.

Pesci

Sapevate che il latte che solitamente vediamo negli spot televisivi in realtà è colla? Quest’ultima appare infatti decisamente meglio in video, bianca e cremosa. Stati attenti a mostrarvi latte se siete colla, le bugie hanno le gambe corte e prima o poi qualcuno cercherà di bervi. E nessuno vuole essere causa di un’intossicazione alimentare.