“Pensavo fosse Amore e invece era l’Ormone”

“Pensavo fosse Amore e invece era l’Ormone”

Come distinguere il Vero Amore dall’infatuazione primaverile

Battito cardiaco accelerato, pupille dilatate, mani sudate… no, non è l’inizio di una puntata di “Lucignolo – le luci della notte” ma sono semplicemente i primi sintomi dell’innamoramento.
Avete mai provato a cercare la parola “Amore” su Wikipedia? Troverete una piccola enciclopedia di banalità, una serie di parole messe a caso fra loro che girano, come in un’orbita, senza mai arrivare al dunque. L’unica cosa che mi è rimasta impressa è l’etimologia di “Amore”, deriva dal latino “Amita” che significa…Zia.  Ora, va bene tutto, ma personalmente mia zia non rientra nella Top Ten dei momenti più romantici della mia vita.

Tornando alle pupille dilatate, quando ci si innamora il nostro cervello si riempie di endorfine, ossitocine e dopamine rendendoci, passatemi il termine, degli idioti.
Come nel cartone animato “Esplorando il corpo umano” immagino dei piccoli pusher, lì nascosti negli angoli del nostro pancreas, pronti a spacciare endorfine senza farsi vedere o a scioglierti una dose di dopamina nel Sex on the Beach in discoteca. Queste sostanze hanno infatti lo stesso effetto delle droghe rendendoci completamente dipendenti da un’altra persona.
E’ già difficile sopravvivere in un mondo di delinquenti intestinali che ci si mette anche il miglior alleato delle endorfine, il braccio armato dell’innamoramento precoce, l’incubo di ogni ragionamento razionale: la primavera.

Penso che Madre Natura abbia creato la primavera per puro gusto sadico, me la immagino lì, seduta comoda sulla sua poltrona di fiori a guardare dall’alto le sue piccole creature struggersi e sospirare con un ghigno soddisfatto.

Sempre stando a Wikipedia, in primavera ci si innamora più facilmente perchè siamo come gli orsi Grizzly: usciamo dal letargo invernale, vediamo un po’ di luce e un po’ di fiori qua e là ed improvvisamente anche il panettiere dietro l’angolo non è più così male.

In primavera si forma una strana patina rosa sulla nostra retina che rende tutto più bello, sfuma i contorni e crea lo stesso effetto che si utilizza nelle fotografie dei matrimoni: al postino spariscono i brufoli, il compagno di università che abbina il blu con l’arancione sembra in smoking, perfino la barba del metallaro che incontri tutti i giorni al supermercato ti regala pensieri vagamente erotici.

Come distinguere allora l’innamoramento primaverile da quello vero? Come non cadere nella trappola per orsi grizzly e ritrovarsi a 50 anni sposate col postino brufoloso? La primavera dura solo una manciata di mesi, passa in fretta ed è veloce come un giro sulle montagne russe o una moda dettata dal look di Anna dello Russo.

Wikipedia ha sempre ragione, l’Amore vero, quello senza taroccature, non ha ancora oggi una definizione: l’unica cosa che so è ti regala manciate di endorfine, occhi da tossicodipendente e mani bagnate rendendoti un orso Grizzly che si sveglia dal letargo col sorriso e si comporta da ebete per tutto il resto della vita. #spreadthelove

Articolo per Sparkle Magazine